UNA COSA ENORME

uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli

Quando il soprannaturale entra in un essere che non ha sufficiente amore per riceverlo diventa un male.
Simon Weil

Ognuno di noi nella sua vita ha un punto conficcato come un palo nel terreno al quale lo lega un elastico. Cerca d’allontanarsi; al prezzo di sforzi sovrumani avanza nel corso dei giorni, dei mesi degli anni. Ma più si discosta dal palo, più l’elastico si tende e lo trattiene. E quanta più strada farà, tanto più violento sarà il rinculo quando il palo lo richiamerà a sé, forte della sua stessa forza: poiché la potenza dell’elastico l’avrà alimentata egli stesso, un passo dopo l’altro, fino al momento che, esausto, sarà stato costretto a fermarsi.

Le dinamiche dell’abbandono

Secondo capitolo de La Trilogia del Vento

Il desiderio di essere madre e il suo contrario, la capacità di prendersi cura sono il cuore del lavoro. In scena, una donna con una pancia enorme si muove nel suo spazio fatto di pochi oggetti tra i quali riesce ancora a essere se stessa: un frigorifero, una macchina del gas, una poltrona, una pianta morta. La donna è in costante e paranoico ascolto di una minaccia che incombe dall’alto.
È incinta da un tempo indefinito e da un tempo infinito cerca di tenere dentro di sé il proprio pargolo, di impedirgli di venire al mondo. Che peso ha nelle viscere di una donna l’essere e il non essere madre? Che forma o che resistenza accanita assumiamo nel riconoscerci, nel ritrovarci a doverci prendere cura? Che peso ha un/a figlia/o, una madre, un padre? In una lentezza serrata, senza scampo, Una cosa enorme parte dal confronto aperto con l’essere generativ_ e lo declina con l’essere generat_. Fabiana Iacozzilli declina le interviste audio e le parole di Orna Donath e di Sheila Heti sull’essere madri, nel silenzio, fino a dissolvere la scena in una dimensione installativa.

Bio

Fabiana Iacozzilli, regista-autrice porta avanti un lavoro di ricerca improntato sulla drammaturgia scenica e sulle potenzialità espressive della figura del performer. Collabora dal 2013 con il Teatro Vascello e dal 2017 con Cranpi e Carrozzerie N.O.T. Dal 2011 è membro del LINCOLN CENTER DIRECTORS LAB (Metropolitan di New York). Tra i suoi spettacoli: “Aspettando Nil” con il quale vince l’Undergroundzero Festival di New York; La trilogia dell’attesa vincitrice del Play Festival (Atir e Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa); Da soli non si è cattivi. Tre atti unici dai racconti di T. Tomasulo e La classe che vince il bando di residenze interregionali CURA 2018, debutta a Romaueropa Festival 2018 e vince il Premio In-Box 2019, il Premio della Critica ANCT 2019 e ottiene quattro nomination UBU 2019 (miglior progetto sonoro vinto da H. Westkemper). Nel luglio 2020 Una cosa enorme debutta alla Biennale Teatro 2020 e replica a REf2021. Nel 2021 è regista di “Abitare il ritorno” progetto di teatro comunitario ideato da Asinitas inserito in INCROCI (progetto di interscambio tra realtà che usano il teatro come strumento di interazione culturale) e nel progetto di scambio internazionale di pratiche teatrali Literacy Act. Nel 2022 cura la mise en lecture di En Abyme per la Biennale di Venezia 2022. Attualmente cura insieme a CRANPI un progetto di teatro integrato rivolto a giovani performers e giovani donne che soffrono di disturbi alimentari in cura presso Villa Pia-Italian Hospital Group di Guidonia Montecelio (RM). Contemporaneamente è al lavoro sulle sue prossime produzioni del 2023: Il Grande vuoto e En Abyme.

UNA COSA ENORME

Spettacolo vincitore: Last Seen 2021 Krapp’s Last Post

uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli
con Marta Meneghetti, Roberto Montosi
scene Fiammetta Mandich
luci Luigi Biondi, Francesca Zerilli
musiche originali Tommy Grieco
suono Hubert Westkemper
realizzazione body suit Makinarium (special – visual – effects)
collaborazione ai costumi Davide Zanotti, Anna Coluccia
aiuto regia Francesco Meloni
assistente alla regia Cesare Santiago Del Beato
assistente alla drammaturgia Carola Fasana
fonico Jacopo Ruben Dell’Abate
foto di scena Manuela Giusto
foto locandina Paolo Cenciarelli                                                              collaborazione artistica Lorenzo Letizia, Luca Lotano, Ramona Nardò
un ringraziamento a Giorgio Testa 

un ringraziamento speciale a Beatrice Fedi, Olga Galieri, Paola Sambo, Luana Provenziani, Gaia Clotilde Chernetich, Gianmarco Vettori, le donne del progetto Dentro la visione, gli artisti che hanno partecipato al laboratorio Labirion, le donne e gli uomini che abbiamo intervistato.

produzione Cranpi, La Fabbrica dell’Attore-Teatro Vascello Centro di Produzione Teatrale, Fondazione Sipario Toscana-Centro di Produzione teatrale, Carrozzerie | n.o.t
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura, Regione Lazio – Direzione Regionale Cultura e Politiche Giovanili – Area Spettacolo dal Vivo
con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo, Periferie Artistiche Centro di Residenza Multidisciplinare della Regione Lazio, ATCL Circuito multidisciplinare della Regione Lazio per Spazio Rossellini
con il supporto di Nuovo Cinema Palazzo, Labirion Officine Trasversali

DEBUTTO: Biennale Teatro 2020

INFO

Cranpi
Antonino Pirillo mob + 39 347 8312141
Giorgio Andriani mob + 39 338 4349819
email spettacoli@cranpi.com

GALLERIA FOTOGRAFICA

Foto di Manuela Giusto

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