REPERTORIO
Andrea CosentinoTELEMOMÒ
di e con Andrea Cosentino
produzione esecutiva Cranpi
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura
Telemomò è la prima televisione a filiera corta, autarchica, ecologica e interattiva...
É il disvelamento esilarante della povertà del linguaggio televisivo che viene mimato mediante la povertà materiale di un teatrino d’animazione artigianale. Un cavalletto sul quale è fissata la cornice bucata di un televisore, dentro cui si affacciano primi piani reali e bambole di plastica che “tribbolano” sbatacchiandosi, mezzibusti televisivi fatti di barbie senza gambe, e ancora parrucche, giocattoli, pezzi di corpo e brandelli di oggetti. Telemomò è anche il pulpito dal quale lanciare improbabili proclami politici e surreali analisi sociologiche. Se la televisione ha fatto l’Italia di oggi, di lì si dovrà passare per disfarla. Telemomò è uno spettacoloformat, ovvero il definitivo rovesciamento della televisione, che da piazza virtuale, cioè una moltitudine di mondi e stimoli e volti e corpi che invade e colonizza il telespettatore ridotto a individuo passivo e impossibilitato a interagire, ritorna – pur in una sua versione “teatrale” e abbassata – al centro di una piazza vera, fruita da un’assemblea reale per quanto casuale, o meglio reale in quanto casuale, reinventandosi ludicamente una propria dimensione pubblica e per questo politica.
La performance può essere presentata come un unico spettacolo della durata di circa un’ora, ma anche come appuntamento reiterabile, o avanspettacolo in più puntate, della durata di una ventina di minuti circa, che cambia “palinsesto” di giorno in giorno, diventando un appuntamento fisso per i frequentatori di un luogo, festival o rassegna.
PRIMI PASSI SULLA LUNA
di e con Andrea Cosentino
produzione esecutiva Cranpi
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura
Dice che la notte del 20 luglio del ’69 in tutto il mondo interplanetario...
Non c’è stato un furto, un omicidio, una rapina, uno scappellotto.
Erano tutti li davanti a Neil Armstrong.
E questo cosa vuol dire?
Vuol dire che se tutti guardassimo di più la televisione il nostro
Sarebbe un mondo migliore
Lo sbarco sulla luna dà il la a una schiera di improbabili personaggi per discettare di sosia viterbesi di Armstrong e torri gemelle, monoliti, alieni e spiritualità, scimmie, tapiri e licantropi. Ma l’allunaggio della notte del 20 luglio del ’69 è anche l’evento mediatico attraverso il quale misurare l’inattingibilità del reale in un’epoca la cui verità coincide con il suo darsi in rappresentazione. Al cuore del tutto uno squarcio di storia intima, che ha a che fare con la paternità e le fragilità dell’infanzia. Contro la sete di realtà, lo spettacolo conduce in un viaggio surreale, esilarante e struggente, portato avanti al tempo imperfetto, che è il tempo dei giochi e dei sogni, e che si dissolve al presente.
NOT HERE NOT NOW
di e con Andrea Cosentino | regia Andrea Virgilio Franceschi
produzione esecutiva Cranpi
con il sostegno di MiC – Ministero della Cultura
Un incontro/scontro da teatranti con la body art, il lazzo del clown...
che gioca con il martirio del corpo come testimonianza estrema. Marina Abramovic dice: il teatro, il cinema, l’arte sono limitate, essere spettatori non è un’esperienza.
L’esperienza bisogna viverla. “Theatre is very simple: in theatre a knife is fake and the blood is ketchup. In performance art a knife is a knife and ketchup is blood.” Il resoconto di un’esperienza attiva con Marina Abramovic, sotto forma di dramoletto polifonico. Un assolo da stand up comedian per spettatori fatalmente passivi e programmaticamente maltrattati, con pupazzi parrucche martelli di gomma e nasi finti. E ketchup, naturalmente.
KOTEKINO RIFF
di e con Andrea Cosentino
produzione esecutiva Cranpi
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura
Ho provato, ho fallito. Non importa. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio (S. Beckett)...
Sempre più penso al mio sviluppo artistico non come ad una serie di spettacoli più o meno riusciti, ma come alla costruzione della mia identità, attoriale e autoriale assieme. Un po’ comico dell’arte, che si porta dietro le sue maschere e i suoi lazzi migliori, un po’ jazzista che lavora a trovare il suo suono e il suo stile. Riconoscibile e inimitabile. KOTEKINO RIFF vuole essere il mio gioco a togliere di mezzo l’opera. Quel che resta è da un lato l’attore, come macchina ludica di significazione, dall’altro il teatro come esercitazione allo stare comunitario. Che vuol dire mille cose diverse: dinamiche di potere, di rappresentazione, di rappresentanza, di racconto, di seduzione. Che racchiude questioni importanti e sempre attuali, come la coralità, il prendere la parola, il potere, la fiducia e l’inaffidabilità, l’autorevolezza, l’autorialità e l’autoritarismo. KOTEKINO RIFF è un coito caotico di sketch interrotti, una roulette russa di gag sull’idiozia, un fluire sincopato di danze scomposte, monologhi surreali e musica. E’ una esercitazione comica sulla praticabilità della scena, sulla fattibilità dei gesti, sull’abitabilità dei corpi, sulla dicibilità delle storie. Creare aspettative e negarle, fino a mettere in crisi il ruolo di attore e spettatore. Una clownerie gioiosa e nichilista senza altro senso che lo stare al gioco. Il migliore spettacolo teatrale non è che il programma di una festa.(Andrea Cosentino)
Bio
Andrea Cosentino Attore, autore, comico e studioso di teatro. Premio speciale Ubu 2018. E’ inventore, proprietario, conduttore e conduttrice unico/a di Telemomò, la televisione autarchica a filiera corta. Tra i suoi spettacoli La tartaruga in bicicletta in discesa va veloce (spettacolo finalista “Premio Scenario” 1998), il ‘dittico del presente’ costituito da L’asino albino e Angelica (i cui testi son pubblicati in Carla Romana Antolini (a cura di), Andrea Cosentino l’apocalisse comica, Roma, Editoria e spettacolo, 2008), Antò le Momò-avanspettacolo della crudeltà, Primi passi sulla luna (il cui testo è pubblicato da Tic edizioni), Not here not now, Lourdes (spettacolo vincitore “Teatri del sacro 2015” con la regia di Luca Ricci), Trattato di economia (in collaborazione con Roberto Castello), Kotekino riff, Fake Folk e Rimbambimenti. Le sue apparizioni televisive vanno dalla presenza come opinionista comico nella trasmissione AUT-AUT (Gbr-circuito Cinquestelle) nel 1993 alla partecipazione nel 2003 alla trasmissione televisiva Ciro presenta Visitors (RTI mediaset), per la quale inventa una telenovela serial-demenziale recitata da bambole di plastica. E’ promotore del PROGETTO MARA’SAMORT, che opera per un’ipotesi di teatro del-con-sul margine, attraverso una ricerca tematica, linguistica e performativa sulle forme espressive subalterne.