Le case vuote

uno spettacolo di Fabiana Iacozzilli

Con Le case vuote, Fabiana Iacozzilli indaga l’ultima fase della vita di una coppia di anziani, e la racconta attraverso la relazione con il loro spazio/casa e attraverso la “voce” degli oggetti che li circondano da una vita. Le vite in fondo sono una discarica di oggetti. Un accumulo di oggetti che poi, una volta morti, vengono smaltiti dal rigattiere di turno.
Durante la pandemia Silvia Nucini e Franco Pagetti avevamo ben raccontato come le case dei “vecchi” in Lombardia si siano improvvisamente svuotate di esseri umani pur mantenendo la stessa disposizione spaziale al loro interno: le giacche appese agli attaccapanni, i vestiti da stirare piegare e riporre ancora lì sul letto, le chiavi di casa appese all’ingresso, le tante calamite sul frigorifero. La vita dei vecchi e dei loro oggetti finisce poi, per uno strano gioco del destino, nelle mani dei figli.
La domanda è: i figli ne decidono la sopravvivenza? I figli possono preferire (senza ovviamente confessarlo ad anima viva) la sopravvivenza di un genitore piuttosto che dell’altro? Possono desiderare la dipartita di uno dei due per liberare l’altro genitore dall’incubo dell’accudimento? Dall’incubo del doversi occupare incessantemente della persona con cui ha condiviso una vita? Un figlio può desiderare che muoia prima una madre piuttosto che un padre? E alla base di questo desiderio non si annida forse un sentimento feroce e furioso d’amore per entrambi?”
È una performance teatrale dal vivo secondo lo schema azione degli attori sul palco/fruizione del pubblico in platea mantenendo una relazione frontale.
Le case vuote è la prima fase dello spettacolo Il Grande Vuoto che debutterà in forma completa nel 2023.

Bio

Fabiana Iacozzilli, regista-autrice porta avanti un lavoro di ricerca improntato sulla drammaturgia scenica e sulle potenzialità espressive della figura del performer. Collabora dal 2013 con il Teatro Vascello e dal 2017 con Cranpi e Carrozzerie N.O.T. Dal 2011 è membro del LINCOLN CENTER DIRECTORS LAB (Metropolitan di New York). Tra i suoi spettacoli: “Aspettando Nil” con il quale vince l’Undergroundzero Festival di New York; “La trilogia dell’attesa” vincitrice del Play Festival (Atir e Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa); “Da soli non si è cattivi”. Tre atti unici dai racconti di T. Tomasulo e “La classe” che vince il bando di residenze interregionali CURA 2018, debutta a Romaueropa Festival 2018 e vince il Premio In-Box 2019, il Premio della Critica ANCT 2019 e ottiene quattro nomination UBU 2019 (miglior progetto sonoro vinto da H. Westkemper). Nel luglio 2020 “Una cosa enorme” debutta alla Biennale Teatro 2020 e replica a REF2021. Nel 2021 è regista di “Abitare il ritorno” progetto di teatro comunitario ideato da Asinitas inserito in INCROCI (progetto di interscambio tra realtà che usano il teatro come strumento di interazione culturale) e nel progetto di scambio internazionale di pratiche teatrali Literacy Act. Nel 2022 cura la mise en lecture di En Abyme per la Biennale di Venezia 2022. Attualmente cura insieme a CRANPI un progetto di teatro integrato rivolto a giovani performers e giovani donne che soffrono di disturbi alimentari in cura presso Villa Pia-Italian Hospital Group di Guidonia Montecelio (RM). Contemporaneamente è al lavoro sulle sue prossime produzioni: Il Grande vuoto con debutto all’interno di REF 2023 e En Abyme con debutto alla Biennale di Venezia 2023.

Le case vuote

di Fabiana Iacozzilli
con Marta Meneghetti, Roberto Montosi
aiuto regia Francesco Meloni, Cesare Santiago Del Beato

produzione Cranpi
con il contributo di Regione Lazio – Direzione Regionale Cultura e Politiche Giovanili – Area Spettacolo dal Vivo

DEBUTTO: Teatro Vascello – Sala Studio

INFO

Cranpi
Antonino Pirillo mob + 39 347 8312141
Giorgio Andriani mob + 39 338 4349819
email spettacoli@cranpi.com

CONDIVIDI QUESTA PAGINA