Cime Tempestose
di Martina Badiluzzi
“Cime tempestose” è un lavoro che vuole essere un omaggio al potere catartico della letteratura, alla magia dell’arte e del teatro. Una ricerca di poesia e sentimenti espansi, di quelle emozioni radicali che appartengono alla giovinezza e alla scena. Una storia familiare che già di per sé è un’opera d’arte e che si dipana attorno a una casa che viene chiamata “Cime tempestose”; altrettanto viva e conturbante la brughiera, una natura potente che è frontiera tra il focolare e la civiltà.
Catherine e Heathcliff, protagonisti del celebre romanzo di Emily Brontë a cui si ispira lo spettacolo, sono gli eroi tragici del contemporaneo, il mito fondativo della nostra società, il racconto del profondo fraintendimento tra femminile e maschile, tra natura e civiltà. Coprotagonista di questa storia è il paesaggio, quella brughiera da cui i
protagonisti tentano di evadere ma alla quale sempre torneranno; la natura contraltare di una società che in fondo ciascuno di noi rifiuta ma con la quale deve venire a patti.
«Sono scrittrici come Emily Brontë ad aver cambiato la nostra storia. È nella letteratura di queste donne che si è formato l’immaginario di generazioni di ragazze ed espresso il ribollire dei desideri di emancipazione che ha riscritto il destino delle donne e degli uomini. Sulle pagine di questi libri abbiamo sviluppato il nostro pensiero critico e a queste storie, scritte da donne in tempi in cui non era permesso loro scrivere, che desideriamo tornare ora che siamo adulte.
“Cime tempestose” è pensato per essere uno spettacolo fondato sul dialogo, uno spazio dove il dialogo è prima che esterno ed esteriore, interno e profondamente in contraddizione. Ciascuno di noi contiene Heathcliff e Catherine, sono le voci, i personaggi che animano l’inconscio di ognuno di noi.
La scena è immaginata come una natura morta o un diorama ma allo stesso tempo un luogo mutevole. La struttura dello spettacolo cercherà di restituire la scansione in capitoli del romanzo, quinte, un sipario a ghigliottina e quadrature nere, “il buio” a scandire il tempo del racconto e del sogno allucinato».
Martina Badiluzzi
Bio
Martina Badiluzzi è regista, autrice e interprete. Si è formata studiando con Anatolij Vasil’ev, il duo artistico Deflorian/Tagliarini, Lucia Calamaro, la regista brasiliana Christiane Jatahy, Joris Lacoste e Jeanne Revel, Agrupación Señor Serrano e Romeo Castellucci. Nel 2019 ha vinto il bando “Biennale College Registi Under 30” della Biennale di Venezia con lo spettacolo “The making of Anastasia”, di cui ha curato regia e drammaturgia che si sviluppa a cavallo tra teatro e cinema. Come interprete, è stata impegnata nella tournée internazionale di “Avremo ancora l’occasione di ballare insieme”, spettacolo della compagnia Deflorian/Tagliarini. Nel marzo del 2022 ha debuttato presso la Fondazione Haydn di Bolzano, l’opera di teatro musicale “Silenzio”; suo il libretto originale e la regia. Dirige e scrive “Penelope”, spettacolo co-prodotto da Romaeuropa Festival, e “Cattiva sensibilità”. É aiuto regia di Nanni Moretti per lo spettacolo “Diari d’amore” su testi di Natalia Ginzburg. Negli ultimi anni si è dedicata allo studio dei linguaggi performativi, alla ricerca di un dialogo possibile tra la scrittura, l’interprete e la scena.
CIME TEMPESTOSE
regia e drammaturgia Martina Badiluzzi
con Arianna Pozzoli e Loris De Luna
dramaturg Giorgia Buttarazzi
collaborazione alla drammaturgia Margherita Mauro
scene Rosita Vallefuoco
suono e musica Samuele Cestola
luci Fabrizio Cicero
costumi Giuditta Verderio
drammaturgia del movimento Roberta Racis
ufficio stampa Antonella Mucciaccio
produzione Cranpi, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Romaeuropa Festival
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura
con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo
DEBUTTO: Romaeuropa Festival 2024
INFO
Cranpi
Antonino Pirillo mob + 39 347 8312141
Giorgio Andriani mob + 39 338 4349819
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