RADIO GHETTO. Voci Libere
di Collettivo Radio GhettoIn teatro
All'aperto
«Non siamo qua per mangiare ma per essere liberi.
Non è la pasta che cambia, ma la libertà»
Capitalismo, migrazioni, sfruttamento e caporalato. Ma cos’è, in fondo, un ghetto? Esiste davvero? Chi ci vive? Cosa sognano i suoi abitanti, cosa vedono, che musica ascoltano, cosa mangiano, cosa significa e perché vivere in una baraccapoli in mezzo alle campagne? E ancora, perché un gruppo di occidentali ha vissuto per due mesi all’anno all’interno di quei ghetti?
Il progetto teatrale Radio Ghetto. Voci libere nasce per mettere in scena, in una modalità performativa, l’archivio e l’esperienza della radio partecipata – Radio Ghetto appunto – vissuta dai volontari all’interno dei ghetti dei braccianti agricoli del foggiano durante i mesi estivi.
Lo spettacolo apre un dialogo tra racconto e tracce audio diventando esplorazione sonora; un modo per “performare l’archivio” raccolto in anni di presenza nei ghetti, fatto di schegge, di storie, conversazioni, rumori ambientali, musiche. In bilico tra l’indagine e l’evocazione Radio ghetto. Voci libere è un progetto modulabile nella sua realizzazione e fruizione, pensato sia per sale teatrali che all’aperto.
Bio
Collettò Radio Ghetto. È un progetto di radio partecipata, strumento di comunicazione e dibattito per le comunità di braccianti stranieri che vivono nelle campagne dell’agro foggiano. Creata nell’estate del 2012, la Radio ha portato nella capitanata pugliese tutta la strumentazione necessaria per l’avvio delle trasmissioni. Sino all’estate del 2016 Radio Ghetto ha trasmesso principalmente all’interno del Gran Ghetto di Rignano Garganico, tra i suoi abitanti, cercando di aprirsi all’esterno, verso la società italiana. Dopo lo sgombero del Gran Ghetto la radio si è trasferita sulla pista di Borgo Mezzanone, a Sud di Foggia. Radio Ghetto è diventata così nel corso di questi suoi anni di attività uno spazio libero in cui dibattere e rilassarsi, scherzare e arrabbiarsi; un’esperienza per entrare in relazione, per immaginare alternative possibili allo sfruttamento e all’isolamento, un contenitore di storie, di persone diverse, racconto di luoghi che sulle mappe sembrano non esistere. La radio ha utilizzato come strategia metodologica un approccio partecipativo, che vede braccianti, migranti e abitanti del ghetto essere animatori e protagonisti in prima persona delle attività della radio. Per favorire questo approccio, il progetto radio-ghetto si trasferisce fisicamente nel Ghetto durante I mesi estivi della raccolta del pomodoro, dormendo, vivendo, mangiando e condividendone difficoltà, ostruzioni e capacità.
RADIO GHETTO. Voci Libere
SPETTACOLO IN CUFFIA
drammaturgia Collettivo Radio Ghetto
regia Luca Lòtano
regia audio Jack Spittle
con Francesca Farcomeni
luci Raffaella Vitiello
allestimento Raffaele Urselli
montaggio audio Jack Spittle e Marco Stefanelli
foto di scena Ginevra Sammartino, Andrea Caramelli
produzione Cranpi, Teatro Studio Uno
con il contributo di MiC – Ministero della Cultura | con il supporto di Nuovo Cinema Palazzo residenza artistica Contrabbando 2018 | e di Mono srls
INFO
Cranpi
Antonino Pirillo mob + 39 347 8312141
Giorgio Andriani mob + 39 338 4349819
email spettacoli@cranpi.com